ELEZIONI REGIONALI 2020
Caterina Marini candidata per dar voce alle istanze 'verdi'
La 45enne ricercatrice in Statistica Economica, Professore Aggregato del Dipartimento di Economia e Finanza dell'Università di Bari a sostegno di Emiliano con la lista 'Puglia Solidale e Verde'
Fasano - C'è anche Caterina Marini fra i candidati fasanesi alle prossime elezioni regionali, a sostegno del presidente uscente Michele Emiliano, nella lista “Puglia Solidale e Verde” Ma chi è Caterina Marini?
«Sono ricercatore in Statistica Economica, nonché Professore Aggregato del Dipartimento di Economia e Finanza dell' Università degli Studi di Bari Aldo Moro – racconta a Osservato- rio la Marini –. Nella mia vita ho sempre sostenuto l'importanza delle proprie opinioni e della partecipazione attiva alla vita della collettività, al fine di poter contribuire ognuno nel proprio ambito e in base alle proprie capacità ed esperienze culturali e di vita allo sviluppo sociale e umano del proprio territorio. La mia esperienza all' estero, durata 3 anni, non solo mi ha permesso di migliorare dal punto di vista professionale, ma anche di confrontarmi con idee, stili di vita e culture diverse da quella italiana, dandomi una più ampia capacità di valuta- zione e analisi delle problematiche inerenti la sfera delle relazioni umane, sociali ed economiche».
Come nasce questa tua candidatura e cosa rappresenta la lista “Puglia Solidale e Verde” a sostegno di Michele Emiliano?
«La mia candidatura nella lista “Puglia Solidale e Verde” è in quota Europa Verde Puglia. Il mio
Coinvolgimento nasce dalla consapevolezza che la soluzione dimolti dei problemi che affliggono il pianeta, oramai sotto gli occhi di tutti, non può non partire dai piccoli territori. La salvaguardia dell'ambiente naturale, che principalmente in Puglia rappresenta uno, se non il principale, elemento di ricchezza, non può che passare dal coinvolgimento personale di ognuno di noi, non essendo più possibile affidarsi alla mera delega agli organismi politico - amministrativi e alle agenzie nazionali e territoriali di salvaguardia dell'ambiente».
Quali sono a tuo giudizio le problematiche più urgenti da risolvere per la Regione Puglia?
«La Puglia è una regione tra le più ricche del meridione con un PIL che nell' ultimo triennio pre-Covid si attesta in media al 19% del valore aggiunto totale del Mezzogiorno, ma ciò non esclude che soffra di problematiche oramai cronicizzate da anni e ben note alla popolazione. Mi riferisco alla sanità e le ormai bibliche liste d'attesa che affliggono tutti i pugliesi, ma anche al problema dell'occupazione delle fasce giovani della popolazione, laureati e non, costrette ad emigrare nella migliore delle ipotesi verso le regioni del nord, se non all'estero. Ciò non toglie che le problematiche ambientali riportano la regione Puglia sempre in primo piano sulle varie testate di in- formazione nazionale e procrastinare an- cora significherebbe peggiorare una situazione di per sé già compromessa che, laddove venisse valutata economicamente, rappresenterebbe un disvalore aggiunto nazionale di non poco peso».
Cosa ti ha convinto in questi cinque anni dell'amministrazione Emiliano?
«Fermo restando le problematiche dianzi accennate, non si può non riconoscere ad Emiliano la sua politica di continuità rispetto a quanto già iniziato dalla precedente amministrazione Vendola in relazione alle politiche di sostegno alla cultura, alla formazione e ai giovani. Nel- l' ambito delle politiche ambientali c' è da riconoscergli il merito e l'investimento della Regione per l'ammodernamento de- gli impianti di depurazione e il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura di cui La- go di Forcatella, sul nostro territorio, ne rappresenta un caso esemplare. Di im- portanza significativa, ultima solo in ter- mini di tempo, il parere favorevole di Bruxelles votato all'unanimità al progetto regionale di decarbonizzazione dei due colossi industriali presenti sul territorio regionale, ex Ilva a Taranto e Centrale Federico II a Brindisi, che porterà ad un abbattimento delle emissioni nocive nell'aria dei territori interessati. Entrambe le azioni sono una tappa significativa del percorso di risoluzione di due delle criticità più importanti della Puglia in ambito ambientale».
Cosa, invece, non ti ha entusiasmato e andrebbe migliorato?
«Per quanto il presidente Emiliano abbia profuso i suoi sforzi nel migliorare quelli che sono i dati relativi alla raccolta rifiuti sul territorio regionale, ed indubbiamente i risultati per quanto buoni non possono definirsi significativi, ciò di cui ancora non si parla in Puglia è una politica di gestione dei rifiuti integrata che possa far sì che ciò che rappresenta un costo diventi una risorsa per il territorio. Altrettanto dicasi per un altro dei problemi che sta riguardando il territorio regionale in più punti: l'erosione della costa che richiederebbe uno studio idrogeologico – ingegneristico approfondito per far sì che quelli che a tutt'oggi costituiscono veri e propri paradisi naturalistici, attrazione per i turisti e vanto per i pugliesi, non subiscano danni irreversibili a causa di mera distrazione amministrativa. Non ultimo, la gestione efficiente ed ecosostenibile di tutti i depuratori di acque reflue del territorio pugliese non è ancora completa creando situazioni di inquinamento eccessivo di alcune zone di costa, prima fra tutte quella della riserva naturale di Torre Guaceto a causa del depuratore di Carovigno, da troppi anni problematica trascurata».
Nelle scorse elezioni comunali sei stata candidata per il movimento “In Comune”: perché lo hai abbandonato?
«Reputo la mia attività politica con il Movimento “In Comune” un' esperienza importante (durata 5 anni) di attivismo politico sul territorio che mi ha arricchita e ha contribuito a consolidare la mia volontà di partecipazione attiva al dibattito politico e di idee nell'interesse della collettività, e che ha contribuito ad accettare la mia candidatura di oggi. Ciò non to- glie, che proprio in occasione delle ultime elezioni comunali, periodo durante il quale ero anche stata eletta Presidente dello stesso movimento, una sostanziale divergenza non tanto nel processo di sviluppo delle idee programmatiche quanto piuttosto nelle modalità attuative delle stesse mi ha indotta a rimettere il mio mandato di Presidente cercando di non comprometterne l' attività politica, come anche non danneggiare il processo di formazione della giovane giunta eletta in quell' occasione».
di Redazione
17/09/2020 alle 22:58:11
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